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martedì, novembre 11, 2014

10 domande a Luca di "da Grande voglio fare il Buddha"

Hai mai visto i video di Luca Sadhaka, mente anima e volto di 
"Da grande voglio fare il Buddha"? 
Qualche giorno fa l'ho contattato e gli ho proposto qualcosa che potrebbe interessare molto anche te.


Luca è uno "spiritual video blogger";
un tipo simpatico, decisamente provocatorio ma altrettanto sveglio e dato che ne capisce parecchio, ho pensato di far rispondere a lui alle domande più interessanti che molti di voi mi hanno posto nelle ultime settimane.

Risultato?

Direi che è uscito proprio un bel video, perchè Luca sembra aver capito perfettamente l'intento dell'intervista: dare una risposta alle tue curiosità "spirituali" per cui se segui un percorso di consapevolezza queste 10 risposte a queste 10 domande, sembrano fare proprio al caso tuo.


Buona visione!




Ps. Qui trovi i Video di Luca

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Piaciuto? Lascia qui sotto il tuo commento(per me è importante) e leggi anche.

  1. Ombra - come integrare il lato oscuro
  2. Come creare abbondanza nella tua vita
  3. Le 14 chiavi del Risveglio
  4. Come allineare il subconscio ai tuoi obiettivi (e raggiungerli velocemente)


8 commenti:

  1. "l'essere nella mente" corrisponde piu' che altro a ciò che rimanda alla logica ed al funzionamento dell'emisfero sinistro , "l'essere nel cuore", rimanda alla metodica e alle funzioni dell'emisfero destro. Chi è "nella mente" usa la logica, chi è nel "cuore" (ma , a mio vedere, sempre nella mente ) usa l'istinto.L'unione delle due parti è un buon incipt per un presupposto di analisi e ricerca di qualsiasi cosa possa essere sottoposta al mondo del "sensibile".Il "soprasensibile" per quanto mi riguarda ,rimane soggettivo ed impercettibile.Dal mio canto ignorante, credo fermamente che , ad esempio, i simboli siano oggettivi solo a riguardo della loro stessa natura, segreta, e propria degli stessi. Tutto il resto, ovvero l'interpretazione di questi, rimarrà soggettivo, al modo di come il vero segreto non è mai rivelabile, ma solo intuibile.

    Mario Lex

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  2. Ciao Luca condivido quasi tutto.. ma perche' criticare il reiki? personalemte da reikista che sono per me e' stata un'esperienza impagabile e sopratutto mi ha cambiato la vita... poi se vogliamo parlare di maestri reiki che lavorano male e che hanno lordato questa disciplina, e' un'altra cosa... Emanuela.

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  3. beh, quando ho risposto non avevo visto il tuo video, ora ho visto parecchie tue risposte.. direi che sono infinitamente d'accordo, specie sulla newage, che ho avuto modo di "conoscere a fondo" in quel bel paese di rincoglioniti di Glastonbury, e non ti dico che cazzo mi è capitato.In ogni caso, quando parli della "merda che esce fuori e ti viene sbattuta in faccia", comprendo perfettamente di cosa parli ,anche se abbiamo fatto percorsi spirituali differenti. Cio' di cui parli, io lo chiamo VITRIOL, e cosi' lo chiamarono molti altri prima di me. Non è per niente una cosa piacevole, ma dissento sul fatto che una "predisposizione psicologica particolare" non sia parte di cio' che definisci come "uno", piu' che altro, la predisposizione particolare è il manifestarsi superficiale della propria ombra. Quando vieni "iniziato" naturalmente dal contatto con la tua ombra, e scavi all'interno di te stesso, trovi il vero volto della stessa, e, alle volte, è molto difficile ammetterlo al proprio essere, e comincia il lavoro di reintegrazione della stessa,oppure la separiamo da quello che è il nuovo essere, che è rinato. Quando sei in un percorso spirituale, non è detto che lo scegli."nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai in una selva oscura", è piu' o meno un'altra testimonianza resa in peosia del processo che ti ho esposto.La meditazione, per quanto mi riguarda, specie nel mio caso, consiste nel cercare di creare il piu' possibile, non mi sono ancora curato della presa di coscienza profonda del mio essere, ma sono giunto ad una certa forma di visione allenando l'immaginazione, al punto di potermi creare addirittura gli "eidolon",. Ritengo che non vi sia miglior primo libro da leggere che quello che si trova in profondità, nelle viscere di se stessi, per questo ho cercato prima di mantenermi piu' "ignorante " possibile (nel senso, non leggere nulla, piu' che altro scrivere, non ascoltare musica, piu' che altro comporla e suonarla) utilizzando proprio il processo di "volont" che indichi, ma scevro da insegnamenti. Amo essere autodidatta, ed oggi, ritengo di aver avuto ragione, in parte.In effetti i libri servono per avere delle conferme, alle affermazioni innate interiori.Come hai ben espresso infatti, è sterile comprendere delle parole incomprensibili con l'intelletto.Effettivamente i linguaggi criptici ed esoterici devono essere , a mio vedere, interpretati con la logica di un bambino. Il che non significa lo sguardo rincoglionito degli hippie che sono passati dall'estate' al namaste'.... significa piu' che altro, avere un'attenzione infinita, che coglie le connessioni presenti, invisibili tra tutte le cose. Connessioni poi illusorie, poichè come tu giustamente dici, tutto è connesso. In fin dei conti, anche i maghi moderni di oggi, utilizzano i loro "rebus", in modo che la gente possa vedere solo ciò che accade e non il perchè.Poi questi sono tutti concetti miei...Io, ti ripeto, ho un percorso molto personale... e me ne accorgo perchè la mia vita è abbastanza un bel casino. E questo succede a noi che amiamo giocare con il "caos".O meglio noti come , "Fratelli della Mano Sinistra"..

    Mario Lex

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  4. L assoluto è tale da non dover essere confuso con la consapevolezza, ne con la consapevolezza stessa dell assoluto , magari immaginata come costantemente ripetuta e credendo cosi di salvare il proprio ego facendolo diventare assoluto, in realta l assoluto è gia sempre sia separato sia un tuttuno con il relativo ,, ab se luo vuol dire da se stesso sciolto , slegato , quindi è peculiarita dell assoluto di essere relativo e ascoso al relativo stesso per permettere al relativo di essere , non c è niente da realizzare , nulla da trovare , non sipuo diventare (l assoluto)cio che già si è, nessuna cosa connotabile fenomenicamente puo essere arbitrariamente sostituita o presa come modalita piu propria per aver a che fare con l assoluto , l esperienza di essere assolutomostra come lo sia qualunque fenomeno , cosa essere inorganico od organico già sempre , senza che io , l io possa o debba fare la minima cosa , anche e sopratutto il pensare di doversi evolvere come consapevolezza per salvare essa stessa dalla morte , ma la consapevolezza dell assoluto non è minimamente l assoluto come propriamente costituito di consapevolezza , ciò è arbitrario ed inutile.

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    1. Finalmente dopo un enorme ego gonfio la voce di un vero cercatore , è proprio vero " dai frutti li riconoscerete"

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  5. Secondo me ciò che conta essenzialmente è la capacità di vedere l'altro come una parte di te, il mondo esterno come il meccanismo utile a disidentificarti dai tuoi lati meccanici.
    Il senso della crescita lo vedo nell'essere in grado di aprire il cuore e vivere nella consapevolezza del momento presente.
    Ama i tuoi nemici e svegliati

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  6. Nell'assurda suddivisione del creato in spirituale e non spirituale, bene o male, giusto o sbagliato, non vi è altro che ego, finchè c'è ego non vi può essere nessuna liberazione. Il cammino che porta alla consapevolezza assoluta è personale e non può essere insegnato, è molto seducente assurgersi a giudice altrui e incoronarsi a sapiente ma questo è solo gratificazione dell'ego e non porta a nessuna liberazione. La gente non ha capito o tu non ti sei capito??? Ma come tu dici fra il dire e il fare c'è di mezzo il mare..

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    1. in effetti... ottima indicazione per chi crede di possedere la verità...contro "gli altri"

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