3 storie straordinarie | Il lavoro su di sé :

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martedì, maggio 20, 2014

3 storie straordinarie


Le storie Zen hanno sempre avuto un grande fascino per me e se scorgi un pò oltre l'apparenza (ovviamente), la saggezza, la semplicità e quella vaga ironia che forse solo a 8000 metri di altezza puoi trovareti coinvolgono subito profondamente.


Queste 3 storie Zen che stai per leggere sono tra le più belle e suggestive tratte da "The 10 Zen Very Best Stories", e riguardano tre pilastri assoluti di un lavoro su di se: quanto ci serve per riuscire a vivere di bellezza anche (e soprattutto) in un mondo in cui moltissimi vivono di bruttezza.


Buona lettura!



1. Forse


Le storie Zen più belle di sempre
C’era una volta un contadino cinese il cui cavallo era scappato. Tutti i vicini quella sera stessa si recarono da lui per esprimergli il loro dispiacere: “siamo così addolorati di sentire che il tuo cavallo è fuggito. E’ una cosa terribile”. Il contadino rispose: “Forse.” Il giorno successivo il cavallo tornò portandosi dietro sette cavalli selvaggi, e quella sera tutti i vicini tornarono e dissero: “Ma che fortuna! Guarda come sono cambiate le cose. Ora hai otto cavalli!” Il contadino disse: “Forse.” Il giorno dopo suo figlio cercò di domare uno di quei cavalli per cavalcarlo, ma venne disarcionato e si ruppe una gamba, al che tutti esclamarono:“Oh, poveraccio. Questa e’ una vera disdetta” ma ancora una volta il contadino commentò: “Forse.” Il giorno seguente il consiglio di leva si presentò per arruolare gli uomini nell’esercito, e il figlio venne lasciato a casa per via della gamba rotta. Ancora una volta i vicini si fecero intorno per commentare: ”Non è fantastico?” ma di nuovo il contadino disse: “Forse."

Non giudizio e Fiducia: Il saggio contadino, a differenza dei suoi vicini, non giudica quello che accade come qualcosa di negativo o positivo e soprattutto, ha fiducia nell'esistenza: la meravigliosa e irremovibile certezza interiore che può accaderti solo il meglio, e questa viene sempre ripagata.


Ecco la seconda storia.


2.Quello che è


Le storie Zen più belle di sempreIl maestro di Zen Hakuin era decantato dai vicini per la purezza della sua vita.Accanto a lui abitava una bella ragazza giapponese, i cui genitori avevano un negozio di alimentari. Un giorno, come un fulmine a ciel sereno, i genitori scoprirono che era incinta.La cosa mandò i genitori su tutte le furie. La ragazza non voleva confessare chi fosse l'uomo, ma quando non ne poté più di tutte quelle insistenze, finì col dire che era stato Hakuin.I genitori furibondi andarono dal maestro. «Ah sì?» disse lui come tutta risposta.Quando il bambino nacque, lo portarono da Hakuin. Ormai lui aveva perso la reputazione, cosa che lo lasciava indifferente, ma si occupò del bambino con grande sollecitudine. Si procurava dai vicini il latte e tutto quello che occorreva al piccolo.Dopo un anno la ragazza madre non resistette più. Disse ai genitori la verità: il vero padre del bambino era un giovanotto che lavorava al mercato del pesce.La madre e il padre della ragazza andarono subito da Hakuin a chiedergli perdono, a fargli tutte le loro scuse e a riprendersi il bambino. Hakuin non fece obiezioni. Nel cedere il bambino, tutto quel che disse fu: «Ah sì?».


Accettazione e Non Resistenza: Hakuin vive nella completa accettazione di quello che è. La serenità è la conseguenza dell'accettazione totale del momento presente e di ciò esiste dentro di te.Non resistenza: Opporre resistenza ad un qualsiasi evento accaduto equivale a non accettarlo, e questo non può che provocare sofferenza.


La nostra realtà, ovviamente è abbastanza diversa da quella del maestro Hakuin, ti immagini oggi se una ragazzina incolpasse un vecchietto di averla messa incinta?(o peggio un prete?)

Come minimo scoppia una guerra civile.

La soluzione non è accettare sommessamente tutto ciò che accade, sarebbe da pazzi, la differenza lo fa il sentire interiore, poi all'esterno agisci nella come meglio credi. (tanto qualsiasi cosa è quella giusta)


E' come sempre un discorso di Consapevolezza.

La terza storia Zen:

3.L'uomo e la tigre

Le storie Zen più belle di sempre


Un uomo stava camminando nella foresta quando s'imbatté in una tigre. Fatto dietro-front precipitosamente, si mise a correre inseguito dalla belva.Giunse sull'orlo di un precipizio, ma per fortuna trovò da aggrapparsi al ramo sporgente di un albero.Guardò in basso, e stava per lasciarsi cadere, quando vide sotto di sé un'altra tigre. Come se non bastasse, arrivarono due grossi topi, l'uno bianco e l'altro nero, che incominciarono a rodere il ramo.Ancora poco e il ramo sarebbe precipitato.Fu allora che l'uomo scorse accanto a sé una bellissima fragola. Tenendosi con una sola mano, con l'altra spiccò la fragola e lo mangiò.Com'era dolce!


Vivere radicati nel presente: Significa riuscire a godere semplicemente e pienamente di ogni cosa, di ogni gesto, di ogni attimo.

Vivere non è mai stato così bello ma ci vuole attenzione e grande volontà.
ll presente ti libera dai fardelli inesistenti del passato e del futuro, perchè qualunque momento del passato o del futuro tu stia vivendo nella tua mente, lo stai pensando sempre e solo ADESSO.


E tu? 

Non Giudizio, Presenza, Accettazione e Fiducia
Quali tra queste 4 qualità per te è più difficile da sviluppare
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2 commenti:

  1. Senza ombra di dubbio rimanere nel QUI e ORA. Mi sono anche messa un braccialettino coi sonaglini, come quello per i bambini, per ricordarmi col loro suono di restare mentalmente dove sono, ma la vita odierna e il mio attuale stato mi mettono costantemente il bastone fra le ruote. Comunque sia non demordo e continuo imperterrita il mio impegno!

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  2. NON giudizio!
    Per me è impossibile non giudicare

    RispondiElimina

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